Emergenza casa: “L’Ater mette a disposizione meno abitazioni di quelle che servono”

E’ polemica attraverso le parole dell’assessore De Sanctis: “Solo 10 immobili per 18 inquilini ammessi in graduatoria. E con quali tempi per i lavori?”. Il problema abitativo rischia di esplodere

TEAMO – Ai tambureggianti annunci di nuovi appartamenti disponibili che l’Ater da qualche tempo a questa parte ha lanciato, non corrisponde l’effettivo stato dei fatti se è vero, come spiega il Comune, che “all’esito dell’ultima riunione della commissione per il bando di mobilità degli alloggi Erp di proprietà dell’Ater“, al quale hanno partecipato 28 inquilini (18 ammessi alla mobilità e 10 esclusi, ndr), le abitazioni disponibili sono soltanto 10.

Dunque quella che si credeva essere l’unica icona del ritardo della ricostruzione pubblica, ovvero la palazzina di via Gelasio Adamoli 48 – il cui cantiere era stato aperto nell’agosto 2020 in pompa magna con il Governatore Marsilio e che avrebbe dovuto accogliere di nuovo i residenti sfollati dopo 24 mesi ed è ancora in alto mare -, sembra non essere la sola. A mettere sul tavolo il problema, che spesso e volentieri vede l’amministrazione comunale nel mirino, è l’assessore al sociale e all’edilizia residenziale pubblica Ilaria de Sanctis, che accusa l’azienda di via Roma di “non aver fatto alcuna programmazione“.

Assieme al sindaco e all’Osservatorio permanente sulla casa – dice l’assessore – abbiamo chiesto più volte all’Ater i dati relativi alle abitazioni Erp, con le relative piantine e planimetrie, senza avere alcuna risposta. Nel frattempo, però, abbiamo assistito a un susseguirsi di comunicati con cui l’Ater annunciava di aver rimesso a disposizione tutta una serie di appartamenti, quasi come se fosse un’attività straordinaria. Eppure ad oggi, a conclusione del bando per la mobilità, gli appartamenti disponibili sono solo 10 a fronte di 18 aventi diritto”.

Sarebbero necessari dunque altri 8 appartamenti per accontentare quelli inquilini che hanno chiesto di cambiare casa perchè i loro sono insalubri e così non tutte le case che si libereranno attraverso la graduatoria potranno tornare nella disponibilità del bando generale e di quello per l’emergenza: “Inoltre – aggiunge la De Sanctis -, gli ulteriori 10 appartamenti che l’Ater vorrebbe rimettere a disposizione dovranno prima essere oggetto di lavori, la cui tempistica di esecuzione non è nota”.

Il Comune chiede all’Ater un confronto “reale, leale e costruttivo e per dare risposte concrete all’emergenza abitativa, fortemente sentita anche nella nostra città e destinata ad aggravarsi vista la mancata riconferma da parte del Governo Meloni, nella legge di bilancio 2023, del fondo morosità sociale e del fondo sociale affitti”.